“E ricordati, io ci sarò.
Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.”
Tiziano Terzani
A Sofia… da nonna Manu
Un flusso; il respiro.
Un battito; il cuore.
Una presenza; l’angelo abita l’ombelico,
fremendo batte le ali, solleva la mia pancia.
Poi quieto riposa,
il tempo di un respiro.
C’è vita fresca dentro me.
Inonda il corpo, straripa
l’ argine dei sensi.
Ogni cellula respira. Ogni ferita curata.
Ogni lacrima toccata.
Forse per la prima volta nella vita infantile avvertiti, fin quasi alla soglia della consapevolezza, quando indicibilmente due creature legate da parentela e da affetto possano fraintendere e torturarsi a vicenda e farsi del male, e come tutto il gran parlare, il voler saperla lunga, tutto il buon senso non aggiungano che veleno, non creino che nuove sofferenze, nuove ferite, nuovi errori. Come era possibile?
Herman Hesse- Il coraggio di ogni giorno-