Quando l’universo vuole salvare qualcuno gli dona l’amore.”
E’ questa la frase che andava rimuginando tra sé, mentre la folla umana la trascinava fuori dal vagone della metro.
Gli occhi pieni di lacrime le scorrevano lungo le guance, rigandole il fard.
Impossibile arginarle mentre veloci scivolavano giù, nessuno vedeva.
Mano a mano, tuttavia, la sguardo schiariva.
Un volto emergeva dalla nebbia con un sorriso antico come il suo dolore.
Come poteva credere a questo?
Credere, ad un amore vissuto mille vite fa.
Credere, ad un amore arcaico, riconosciuto attraverso una voce,
mentre le narrava dolcemente, la favola antica di un incontro.
All’odore, al tocco tenero e deciso della mano che la ritrovava.
Credere, ad un bacio che calzava alla perfezione.
Credere, all’amore cosmico.
-Anche tu mi ami, ma ancora non ricordi- diceva.
Ne aveva sentite di storie così, in cui succedeva che il cielo si univa alla terra per partorire un amore senza tempo, ma non lo riteneva possibile, veramente.
Nonostante la sua incredulità, stava accadendo a lei…
Vivere la storia di due anime ritrovate.
Due energie vitali; il bianco ed il nero, il no unito al si. L’ im-possibile.
L’ universo tutt’ intorno a lei gioiva.
Le sue lacrime, attimi di poesia sulla razionalità.
Emanuela
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