La valanga è arrivata.
Era proprio come me l’aspettavo; gelida, aggressiva.
Tuttavia non mi ha travolta, mi ha trovata preparata, allenata a riceverla.
I miei muscoli, elastici e flessibili. Il mio respiro, allenato. Quando è arrivata per travolgenti io mi ci sono immersa e ci ho nuotato dentro. Ho continuato a respirare mentre il ghiaccio inondava le mie narici e le mie orecchie. Non mi ha fatto tanto male, quando è arrivata la valanga.
La valanga l’aspettavo ed è arrivata, proprio come immaginavo. Non mi ha travolta, la valanga, solo un po’ acciaccata. Mi ha trovata ferma tuttavia morbida, non rigida.
La valanga è arrivata, lo sentivo che arrivava, ero pronta. L’ho vista con tutta la sua tremenda maestosità, affacciarsi dalla cima della montagna, rotolare, prendere potenza, di più sempre di più. L’ho guardata da vicino, voleva spaventarmi, ma io ci sono entrata dentro, prima un braccio, poi tutto il corpo. Ho nuotato dentro di lei. Le mie braccia forti, le mie gambe agili.
L’ho respirata, la valanga.
Voleva farmi paura, la valanga, ma non c’è riuscita. Ho ingoiato la sua forza spaventosa, l’ho divorata. Io ora sono la valanga.
Emanuela
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